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dietilamide vintage in lana di vetro
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recensioni MANDRAGORA dietilamide vintage in lana di vetro
(cd, Stonature Records)
Nuovo lavoro in studio per Mandragora, interessante band proveniente da Caltanissetta chiaramente ispirata al noise americano. La particolarità della band (nonostante i titoli portino fuori strada) è il tentativo di proporre testi in madre lingua su un sound che solitamente predilige l'inglese. Certamente una nota positiva per i Mandragora che così facendo si distanziano dalla "scena noise" così prolifica in sud Italia. Se le influenze sembrano le più classiche, ossia matrice Jesus Lizard (Noisepiration), accellerazioni alla Shellac (Seniles, tra i brani migliori dell'album) e sprazzi sonici alla Fugazi, è proprio la voce femminile di Diamante a dare la svolta al suono di questa release. Ispirata e mai invadente si incastra perfettamente nelle particolari trame noise proposte incasellando parti vocali di scuola Consorzio Produttori Indipendenti. Bravi quindi a non arrendersi alla più facilmente accomodabile lingua inglese, cercando la propria espressione in madre lingua. Splendide in tal senso "Familiares" e "Worms 'n' Mirrors" che vantano ottimi testi ed atmosfere ben congeniate. "Kate" riporta in mente Ulan Bator, con la voce sottile ad accopagnare un tappeto sonico elegante ma allo stesso tempo silenziosamente isterico. Buone anche le due ultime composizioni, la cadenza malata di "X-Stop" e il frenetico recitato di "The History Show" con una musica di stampo Kunziano e con un testo che "spiega" la storia dei Sonic Youth. Un disco di qualità questo "Dietilamide Vintage In Lana Di Vetro" che si dimostra artisticamente e culturalmente di alto livello.
di George Parsons - DREAM MAGAZINE #5 (magazine, USA)
Mandragora Dietilamide in Lana Di Vetro (Stonature Records). Questo quartetto siciliano ha una cantante femminile punky e dura e una dinamica chitarra pesante. Si ispirano ai Sonic Youth in cui Kim canta tutte le canzoni; ma sono a volte più accessibili e altre molto bizzarri. Slittano fuori nelle firme dispari di tempo e da artifizi ottusi, e raramente perdono la quantità di moto e di calore. Costruiscono grandi pareti pesanti del tonfo e del tuono, ma teneri anche nei momenti più abrasivi.
di Giancarlo Passarella - MUSICALNEWS (webzine, Italia)
Noise
rock recitativo: da Caltanissetta una band quadrata, senza spigoli e fronzoli,
essenziale nel creare climi onirico angoscianti. Guai a vestirsi con il loro
sound: se ti penetra nel corpo, produce effetti lisergici. 8 brani enfatizzati
da un basso iper presente, ben esaltato da una post produzione indovinata
e la voce non canta, ma recita litanie dal vago sapore lisergico: 8 quadri
di un panorama ben dipinto, forse non originalissimo nella sintesi, ma con
il chiaro ed onesto fine di esaltare cio' che delle volte non vedi nello specchio
su cui spremi i brufoli della tua anima ogni mattina.
Mandragora sono un gruppo siciliano con numerose esperienze live e partecipazioni
in diverse compilation: se tutti i gruppi italiani avessero avuto cosi' tante
occasioni di esprimersi, credo che anche da noi si potrebbe parlare di un
new deal musicale dal futuro roseo.
Insieme dal 1998, solo nell'autunno 2004 Giugno al tanto agognato debutto
discografico con "Dietilamide Vintage in Lana di Vetro " primo lavoro
di questa band proveniente da Caltanissetta.
Aprire un cd con un brano strumentale, puo' essere ormai prassi, ma Noisepiration
e' il pamphlet del progetto Mandragora e quindi va dosato a piccole dosi.
Katya recita/canta in Seniles ed un singulto noise-indy ti pervade l'epidermide,
mentre nella seguente Famigliares diventa sinuosa, seguendo il flusso e l'incedere
del tappeto sonoro. Da queste poche premesse, vi e' chiaro che il cd dei Mandragora
e' originale, anche se non perfetto nella summa? Coraggioso? Diciamo logico
per quello che lo staff di Stonature da anni porta avanti, anche grazie ad
una band come i Mandragora.
Troppo facile dire che ricorda i Sonic Youth e dai Fugazi attingono a piene
mani: piu' onesto e' dire che sono le loro fonti di ispirazione, da cui (come
il bimbo fa, dopo aver poppato ad un seno materno) e' bene staccarsi, senza
rinnegare nulla
di Nazario Graziano - COMUNICAZIONE INTERNA (webzine, Italia)
Ancora un nuovo ed interessante progetto proveniente dalla Sicilia, terra
che da anni ormai continua a sfornare progetti underground di ottimo livello.
Mandragora, questo il nome del quartetto che prende vita a Caltanissetta con
l'intento di portare una bella dose di sano noise in giro per l'Italia. Prodotto
dalla piccola ma intraprendente "Stonature", "Dietilamide Vintage
in Lana Di Vetro", (questo il curiossisimo titolo del disco!) si muove
tra atmosfere tanto care a gente come Sonic Youth, Three Second Kiss e compagnia
(rumorosa e) bella ... mostrando coraggio ed una buona dose di maturità.
Belle le ritmiche e i suoni di chitarra, così come svogliato ed allo
stesso tempo fatato il cantato di Diamante (voce e chitarra) capace di delicati
e pacati fraseggi (vedi la bellissima "Kate") ma anche di trasformarsi
in una rrrriot-girl in episodi come "Seniles" (vedi parte urlata)
e in brani da guerriglia come "Worm's n' mirrors" o "The History
shown". Proprio in questo brano c'è tutto l'amore per la band
di Thurston Moore in una sorta di omaggio-biografia che porta alla mente il
reading storico dei Massimo Volume (qualcuno ricorda il sound di "Stanze"?).
Colpisce anche il bel sali-scendi sonico di "Seniles", pezzo a metà
strada tra Scisma e Uzeda, così come il viaggio iniziale di ...manco
a dirlo ... "Noisepiration" e la conclusiva ed ipnotica "X-stop".
Siamo solo all'inizio di un percorso (sonico) che porterà sicuramente
piacevoli risultati, e il fatto che il disco verrà distribuito anche
in America, terra di June of 44, Don Caballero e Slint .... lascia ben sperare.
- LOVELESS (webzine, Italia)
I Mandragora da Caltanissetta arrivano al debutto proponendo un noise rock asciutto, generalmente squadrato e dai chiari debiti affettivi con la New York dei primi '80_il tutto rielaborato con passione e diversi spunti personali. Estratto il CD dalla bella confezione (copertina di Stefania Ovo/Allun e artwork di Mirko Spino) e dato all'apposito lettore, non ci vuole molto ad accorgersi che non è proprio il solito gruppetto che fa il verso a nomi ben + illustri. Ogni canzone si fa notare almeno per qualche particolare felice. Il basso sempre pulsante e le trame di chitarra ossessive, per quanto in qualche passaggio tentate dall'ormai imperante post rock... ma la natura del quartetto_dicevamo_ comunque nettamente collocata nel noise: geometrie repentinamente distrutte da nevrosi free, pure non eccessivamente violente nè troppo estreme (non ai livelli dei Distorted Pony per intenderci) e numerose digressioni ipnotiche ed agrodolci alla Chokebore (qualcuno li ricorda quei poveretti? Scuderia Amphetamine Reptile...) Testi quasi tutti in italiano, per la verità ancora molto acerbi (scusate, sarò fissato?) spesso però impreziositi dalla voce di Diamante, libera nella forma ma anche assai + emotiva rispetto alla media delle colleghe prestate al medesimo genere. (nei gorgheggi + sospesi come nelle accelerazioni stridule alla Lydia Lunch) L'unico appunto è che certe volte nel mixaggio è giusto un po' troppo "sola" rispetto agli altri strumenti, ma resta una sensazione a volte straniante sentirla muoversi_ad esempio_ tra le fluttuazioni di "Kate"... sicuramente la vetta del disco _ lunga e molto, molto bella. Complessivamente anche la produzione (una volta tanto!) intelligente e guarda (o almeno tenta di guardare) altrove nelle coordinate base, anzichè (+facile??) scimmiottare alla meno peggio gli esponenti deteriori dell'italico rock rumoroso (sedicente) indipendente. Molto bravi quando lasciano fluire le tensioni con naturalezza negli strumenti, meno originali (per quanto anche godibili) in momenti a rischio overdose da Sonic Youth tipo "Worms 'n' mirrors" o nel pezzo parlato, che racconta proprio del gruppo newyokese (ed è l'unico che proprio non reggo). In definitiva + pregi che difetti e un punto di partenza davvero molto buono. Sicuramente niente di meno.
di Tano Rizza - GIRO DI VITE (magazine/webzine, Italia)
I Mandragora sono un gruppo siciliano che ha alle spalle svariate esperienze
live e partecipazioni in diverse compilation. Insieme dal 1998, hanno già
calpestato i palchi di buona parte della nostra penisola. Quest'anno sono
al loro debutto discografico con "Dietilamide Vintage in Lana di Vetro"
primo lavoro per esteso di questa band proveniente da Caltanissetta.
Nuova linfa vitale per la scena noise della nostra isola. Con un'inizio velatamente
strumentale, il primo lavoro per esteso dei nisseni Mandragora, ci introduce
atmosfere volutamente dilatate e cupe, caratteristiche di questo genere di
sonorità. Questo lavoro s'incastona perfettamente nella vitalissimo
universo noise siciliano fucina di band che, con coraggio, s'affacciano al
genere nato oltre oceano. Otto tracce, per 40 minuti questi i numeri del loro
Cd.
Prima traccia,NOISEPIRATION, esclusivamente strumentale, si comincia lentamente
con un giro di basso che aspetta l'inserimento di batteria e chitarre, si
trascinano piano fin a raggiungere un discreto muro di suono.Il suono, a primo
ascolto, è noise.
Dalla seconda traccia, SENILES, siamo piacevolmente sorpresi dal cantato che
è in lingua italiana, una scelta che, in questo genere di musica, non
va tanto di moda. Poco musicale il nostro linguaggio, questo è il giudizio
di quella parte di critica che segue il movimento noise-indy. Peccato, perche
i testi sono sempre importanti e c'è dimostrato anche dai Mandragora.
In FAMILIARES( trx 3) la voce di Katia segue il flusso della musica, s'immerge
e nuota tra un cantato che varia tra il recitativo e la pura e sana schizzofrenia.
La parte di maggior rilievo, in Dietilamide Vintage in Lana di vetro, è
riservata alla parte strumentale. Chitarre tirate, bassi cupi, batteria che
si alterna, sembra scomparire in qualche traccia per poi velocemente far rialzare
i ritmi dei pezzi. Buoni anche i campionamenti inseriti( trx 5) in RCK76,
due minuti di divagazione strumentale . Tracce di lirismo per KATE (trx 6)
melodia lenta voce recitativa di Diamante a seguire il testo, otto minuti
in crescendo continuo fino alla dilatazione noise, per poi tornare alla tranquillità
di inizio pezzo. THE HISTOY SHOWN è un'omaggio ai padri fondatori del
genere (Branca ed i Sonic Youth) due minuti che ripercorno la storia di queste
sonorità.
Una particolarità nell'ultmia traccia, X-STOP, dieci minuti d'improvvisazione
strumentale che, ci trascinano piacevolmente nell'universo dei vari generi
percorsi dai Mandragora.
Le influenze sono molteplici dai Blonde Redhead ai Fugazi, passando per i
Sonic Youth (fondatori del genere) i Mandragora hanno sapientemente appreso
le lezioni d'oltreoceano ed hanno elaborato, su queste basi, il loro personale
modo d'intendere la musica. L'album nel suo complesso risulta equilibrato
e l'inizio per questi nisseni fa pensare in un futuro più che positivo.
Mandragora sono una band di Caltanissetta formatasi nel 1998 da "Diamante"
e da Janpaolo "Tleary" Peritore e dopo vari cambi di line-up la
band si è stabilizzata definitivamente in quattro con Antonio "Bonnot"
Turco e Alessandro "Willy Minor" Martorana. Il loro primo lavoro
è prodotto da Stonature Record, casa discografica di Caltanissetta.
Prezzo di copertina Euro 12.
per saperne di più sulla band; www.thereminstudio.com