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> RECENSIONI:
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MANDRAGORA
avon
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STONATURE 3
. VEGETABLE
MAN PROJECT
. VEGETABLE
MAN 10' PROJECT
. MANDRAGORA
dietilamide vintage in lana di vetro
> INTERVISTE:
recensioni VEGETABLE MAN 10''PROJECT
(cd, Ovni Records)
syd barrett scava
nel profondo di sé e trova in anticipo risposte sull'occidente alla
deriva... nasci consuma e muori... la plastica galleggia nei liquami dell'anima
- molto prima di seveso e chernobyl... è dissoluzione dello spazio-tempo,
nell'attimo sacrale congelato della mano che afferra la carta di credito e
indulge alla cassa dell'ipermercato... come si può trovare un posto
in cui stare se tutto è business, baby? se ti senti già venduto,
se ti hanno già venduto, ma non sai neppure bene a chi?... i dieci
minuti, qui, di compressioni entropiche, cut-up allergizzanti, parafrasi sonore,
cripto-visioni di sessanta artisti contemporanei per "la canzone delle
canzoni", sono il tempo giusto in cui l'uomo vegetale si risveglia golem
all'alba sanguinante dell'eterno day-after dell'umanità finita schiava
delle cose...
introduzione di Luca Ferrari - (scrittore di "Tatuato
sul muro")
di Francesco Saliola - ROCKIT (magazine/webzine, Italia)
Dalla Oggetti Volanti
Non Identificati (http://www.oggettivolanti.it), microetichetta brianzola
impegnata non solo in questo progetto, arriva un altro disco di cover dedicato
al nume Syd Barrett. In pratica, il brano "Vegetable man" viene
riletto e reinterpretato da 20 formazioni italiane e statunitensi, con atteggiamento
ed esito alquanto vario. Se è vero che operazioni di questo genere
sono certamente autoreferenziali - e possono correre il rischio di risolversi
in sterile autocompiacimento-, va detto come alla OVNI siano riusciti bene
a compilare un dischetto, oltretutto molto carino e ben realizzato anche sul
piano del packaging e della grafica, nel quale ritroviamo notevole fedeltà
allo spirito del pezzo, pur nelle versioni più stranianti.
Il livello medio delle band è comunque buono, ed è interessante
vedere come ad episodi sostanzialmente 'filologici' si contrappongano versioni
elettroniche assolutamente stravolte, o interpretazioni nu-metal o in stile
folk irlandese o con il testo in italiano. Ingiusto, forse, segnalare solo
alcuni episodi: si rischierebbe di far torto agli altri.
Comunque, per i cultori appassionati dei primi - ma anche dei secondi - Pink
Floyd, un disco che potrebbe valere la pena di avere.